Io
credo che a chi piace " il piccolo " paradossalmente
lo pensi in grande, il gusto avventuroso di scovare forse ?
chissa'... il miniaturista travasa le sue esperienze di tanti
anni in un francobollo, piccolo ovviamente, l'orologiaio addirittura
se la gioca tutta tentando di imbrigliare il tempo entro regole
che sa bene saranno sempre in qualche modo disattese dentro
una piccola cassa di un "bottone" fattosi, anzi fatto
con dentro un cronografo. Esiste persino una bibbia da 2 centimetri
per 1 e tutta miniata... di esempi ve ne sono tanti, ma tutti
hanno in comune non solo la sicura precisione che per queste
cose bisogna pur imparare, ma anche quello che i buddisti dicono
da milleni, cioe' che : "piccolo e' bello " e non
alludono sicuramente ai loro stupendi bonsai pluri centenari.
Il micro non e' in genere piu' bello dell'identico in diversa
scala piu' grande, cio' e' rarissimo e quasi improbabile, pero'
appena lo si vede questi ha un fascino notevole calamitante
per chunque e che per i suoi cultori rasenta un sentimento che
per certi versi ha qualcosa pur sempre nel lontano, ma quasi
ed appunto alla lontana del religioso e mi perdonino i teologi,
qui nessun paralleo irriverente, si parla solo di un atteggiamento,
fin romantico alla fine. Non e' infrequente infatti che il costruttore
del ridotto ami ritirarsi nel suo travasarsi e quasi estraniarsi
direi, non e' generalmente una scusa per star veramente tranquillo
fuori dai piedi ( non sempre spero...) , ma in effetti il fare
nel piccolo ha particolarita' appetibili che non sono solo i
risultati da vedere, bensi' e' come fosse una pinza, quindi
un attrezzo ancora, per fare altro che non si vede, ma c'e'
o per cercare di inseguirlo, di
raggiungerlo; di cio' neanche se ne parla tra modellisti seri
ma si sente nell'aria, specialmente nei loro sovente piccoli
angoli di laboratorio, rubati ancor piu' spesso alla loro camera
da letto, con gran gioia naturalmente delle loro consorti.
Nella
ricerca della precisone si finisce di usare a volte anche macchine
esageratamente piu' grosse del pezzo che occorre ed a prima
vista ingiusticate rispetto al micro, per esempio per tornire,
bucare, fresare e filettare magari un quadratino minuscolo,
forse pure di fragile plastica. In questo contrasto di grandezze
a me capita poi una cosa fin buffa, cioe' che il mio corpo in
quei momenti si atteggi pure lui e senza assolutamente averne
generalmente il bisogno intorno
al pezzettino da eseguire,
con pieghe da geppetto collodiano e stringimenti di spalle tipo
hobbitt , persino le mani vorrebbero trasformarsi, accennano
infatti fin il gesto disperato del farsi aguzze, " pensano
" io mi dico, volonterose come bambini vorrebbero insinuarsi
meglio negli anfratti del " bruscolino "; mi scopro
in atteggiamenti insomma anche previsti visto che lo faccio
da anni, ma cio' non cessa mai di farmi fermare ogni tanto un
attimo quando mi sorprendo in cio' e poi naturalmente sorridere,
mi dicono che sono un fortunato, credo sia vero.
Il piccolo e' "bello" da superare per ottenerlo...
o e' "bello" cio' che si rivela nel tempo in colui
che lo persegue e che quasi spettatore di colpo realizza qualcos'altro;
comunque sia ogniuno poi ne fa il tesoro che vuole, ma ha quantomeno
un bel fascino intrigante tutto cio'. I modellisti piu' esigenti
ed appassionati, se li si osserva lavorare, hanno qualcosa di
velatamente strano e che mi rievoca questi posizionamenti mentali,
sempre che siano disposti a farsi osservare volentieri poi,
pare infatti che non amino molto dare spettacolo del loro fare
( fare ? ) inoltre, ad avvalorare quanto osservato sopra, non
e' assolutamente vero che guai a toccare i loro modellini, non
tutti almeno e dipende da come, a volte da quando, in alcuni
ho notato anzi un certo distacco dall'oggetto appena terminato
( non prima, mai ! ), un semi-sentimento che forse guarda gia'
piu' in la' e che appare appena concluso lo stesso. Guardiamone
intanto i bei risultati rimanendo nel fisico ed un buonissimo
lavoro a loro.
In primis un ottico milanese,
Marco Sivelli, che oltre ad essere una persona amabile quando
mi fa gli occhiali nuovi, a tempo perso
produce anche quello che si vede sotto... nel caso specifico
di tratta di una mini morsa in ferro fatta completamente a mano.
La cosa non dovrebbe stupire piu' di un tanto, oggi si miniaturizza
di tutto e nel campo non ci si meraviglia piu' di nulla credo,
ma questa morsa ha anche, malgrado le sue misure estremamente
ridotte, una particolarita': funziona e nel suo piccolo si puo'
usare, quindi serra proprio bene con le sue ganasce, proprio
come una morsa a grandezza normale, pur con gli ovvi limiti
del ridotto, cosa che invece generalmente non e' sempre disponibile
nelle micro-copie di oggetti. Notare bene non solo le dimensioni,
le proporzioni e la corrispondenza al reale, gia' " piccole
" da far sorridere benignamente, ma la cura con cui e'
eseguito il tutto. Gli attrezzini poi sono epici direi. Fatto
poi pregevole a mio avviso e' che questa miniatura non e' di
produzione robotica, ma " a mano ", c'e' veramente
molta differenza quindi.

ecco il piccolo
video relativo alla mini-morsa


C'e' chi si
destreggia coi modelli navali
non solo ingegnosi, alcuni sono anche veramente spiritosi. Questa
barchetta tutta in legno, dove il pescatore diciamo molto ben
organizzato rema vigoroso e parrebbe pure bello " allegro
", ha un motore a molla ed e' di pochissimi centimetri. I
particolari, ovunque reperibili in questo modellino simpaticissimo,
son tutti da scovare e gustare con calma.



I
microaerei
Sono
quasi sempre ancora degli hobbysti, ma anche degli studiosi
certosini della dinamica e della portanza, essi si cimentano
e si sfidano anche in INDOOR quindi gare al chiuso, generalmente
palestre, vere gare internazionali ogni anno, dove appaiono
sia modelli ultra tecnologici, sia ispirazioni empiriche, quando
non veri rifacimenti di progetti leonardeschi. L'avvento poi
dei motori BRUSHLESS,
un'evoluzione leggerissima e molto piu' potente dei motori elettrici
ad induzione normale, ha consentito di superare molti problemi
connessi col rapporto peso-potenza e pure con l'ingombro, molto
minore in questi ultimi, potendo appunto contare anche su una
potenza molto maggiore. Da non sottovalutare i veleggiatori
puri ed i modelli ad elastico, alcuni ispirati anche al sistema
di volo degli uccelli o degli insetti.

MINIMALE AD ELASTICO
..............
ALI IN DOMOPACK NEL PRIMO
E POLISTIRENE LEGGERISSIMO IL SECONDO
..............
ISPIRATO
AD UN INSETTO - BATTE
L'ARIA ANCHE L'IMPENNAGGIO DI CODA
..............
CON
MOTORE LUNGO 7 MILLIMETRI E SPESSO 4

C'E' ANCHE CHI CANNIBALIZZA
GIOCHINI CINESI PER POI RI-FARE TUTTO DI TESTA SUA

La miniaturizzazione
permette di realizzare addirittura in appena 5 centimetri ed
anche meno, dei piccoli robot,
che fanno di tutto, persino partecipano in modo semi-intelligente
a partite di mini-calcio, percorsi ad ostacoli e persino combattimenti...
all'ultimo cip.



L'audio
ed il video hanno subito in questi ultimi anni una trasformazione
che ha stravolto non solo tutti i concetti legati a questa branca,
ma anche il suo possibile uso, abbassando i costi e rendendo
fruibile a quasi tutti di vedere, sentire e non solo nel visisibile
diciamo normale. Esistono video camere ad infrarossi capaci
di vedere nel buio e nella nebbia ed apparecchiature audio talmente
sensibili, oggi computer-servite, che possono nei casi limite
addirittura translare non solo da un linguaggio ad un'altro,
ma anche di interpretare, scindere, filtrare, completare e dar
senso riconoscibile ai rumori. Quello che insomma si vedeva
nei primi film di James Bond non solo e' stato superato abbondantemente,
ma e' anche disponibile a tutti ed a prezzi relativamente abbordabili.
Da non sottovalutare poi la possibilita' di interfacciare-collegare
il tutto ad altro, con semplici microspine, come si fa con il
pc; si puo' infatti ottenere qualcosa di veramente " su
misura " anche implementando l'utilizzo di uno specifico
accessorio con altri ed in altri campi, non neccessariamente
legati quindi solo all'audio e video, a qualsiasi insomma.

Una microcamera da 20x20x25
millimetri, autoalimentata, autofocus a colori reali , campo
della visuale simile all'umana, che vede e sente anche di notte
e che trasmette il tutto ad una ricevente, in radio frequenza
settabile e fino a circa 500 metri; e' prolungabile ulteriormente
all'infinito, con dei ripetitori radio, anche loro ovviamente
miniaturizzati ed autosufficenti.
Ne esistono gia' in commercio da 5mm x 5mm,
la privacy ? ... un'utopia
oramai, ma vi sono anche lati buoni in cio', non esageriamo.
Ed altre piccole, piccolissime
ne arrivano presto,
ciao !!!
